Ciociaria turismo

Articolo scritto da Ferdinando Torriero
Ciociaria turismo

In Ciociaria turismo tra natura e tradizioni

Offerta Ciociaria Turismo. La Ciociaria nasconde dei "Tesori", oltre ai monumenti naturalisti unici come le Grotte di Pastena, qui si possono ammirare dimore storiche papali o in castelli dove rivivere le atmosfere del Medioevo nei palazzi, le imponenti Acropoli, le grandi Abbazie Benedettine e, apprezzando un’eccellente cucina di territorio, tradizionale e creativa, scoprire i Borghi più belli d’Italia con la "bandiera arancione": un riconoscimento di qualità turistico-ambientale conferito dal Touring Club Italiano ai piccoli comuni dell'entroterra italiano che si distinguono per un'offerta di eccellenza e un'accoglienza di qualità.

Per implementare percorsi di valorizzazione territoriale in un’ottica di sinergia tra i diversi luoghi d’interesse del frusinate, la Regione Lazio sta mettendo in atto delle offerte integrate con l’obiettivo di aumentare la qualità dell’offerta con importanti ricadute positive sull’intero indotto. Tra le prime iniziative di questo progetto c'è il comune di Pastena: da martedì 15 marzo i visitatori delle Grotte di Pastena potranno visitare anche il c con l’aggiunta di solo 1 euro al costo del biglietto di ingresso al geosito (intero o ridotto).

Grazie a questo accordo, acquistando un biglietto intero o ridotto per visitare le Grotte di Pastena, con un solo euro in più, si potrà visitare anche il Museo della Civiltà contadina e dell’Ulivo, situato in un antico frantoio, particolare che evidenzia come la lavorazione e la produzione dell'olio avesse un'importanza economica notevole, oltre che a essere portatore di valori sociali e simbolico-lavorativi peculiari. Il museo è ospitato nell'antico frantoio del Palazzo comunale di Pastena, costruito nel 1879 dalla famiglia Trani. L’allestimento museale custodisce le testimonianze della vita contadina locale e si snoda attraverso 13 sale, organizzate su due piani

Il nucleo originario delle collezioni nasce per iniziativa di un gruppo di abitanti della cittadina nel 1983, ma nel corso di quasi 40 anni la collezione si è estesa grazie alla donazione, da parte dei cittadini, di oggetti appartenenti alla loro storia familiare, fino a collezionare oltre 800 oggetti tra utensili, fotografie, macchinari d'epoca e indumenti originali relativi alla tradizione agropastorale pastenese; sono riprodotti anche ambienti tipici delle case del luogo, come la cucina e la stanza da letto.

La tradizione illustrata nel percorso espositivo fa eco alle numerose feste che si tengono ogni anno a Pastena, ognuna delle quali carica di simbologia religiosa e sociale. Famoso è il "Maggio", in cui tradizioni pagane si fondono con elementi della religiosità cristiana. Questa bellissima ed interessante cerimonia, infatti, richiama i riti ancestrali del Calendimaggio uniti alla cristiana festa della Croce.

Pastena Festa del Maggio

Questa festa è molto articolata, ha corso per oltre un mese, dal primo aprile al 3 maggio di ogni anno:

  • i riti iniziano il primo di aprile con il “Mastro di festa” che porta la “vitella sacra” davanti al sagrato di Santa Maria Maggiore;

  • il 15 aprile una commissione va alla ricerca dell’albero più bello e più alto: è il “cerca il maggio”;

  • il 30 aprile, all’alba, inizia la festa vera e propria con la cerimonia del “Taglio del Maggio” al cospetto della vitella, coperta da un drappo rosso contrassegnato da una croce: dopo che il sacerdote ha recitato il rosario e benedetto la pianta, il Mastro dà il primo colpo d’ascia all’albero a cui poi seguono quelli degli altri partecipanti. L’albero abbattuto verrà condotto in paese da una processione e lasciato in prossimità del Comune

  • ancora il 30 Aprile verso le 23.30 avviene la cerimonia de ”l’Abbusso”, forse la più emozionate e sentita dal popolo pastenese;

  • il primo maggio, nella piazza principale del paese, il tronco viene ripulito, addobbato in cima con un mazzo di ginestre;

  • il 3 maggio ha luogo la Festa della SS. Croce: dopo la santa messa, si svolge la solenne processione, durante la quale i fedeli seguono la statua di Sant’Elena posta su un trono realizzato nel 1899. Nel pomeriggio si svolge l’”ascesa al maggio”: il tronco viene cosparso di grasso trasformandosi in un “albero della cuccagna” che i giovani del paese devono scalare, dopo averlo pulito con stracci e cenere, per arrivare ai doni sulla vetta: liquori, salumi, denaro e la classica ciambella con una croce di pasta lavorata al centro. Dopo aver proclamato il vincitore, avviene il passaggio di consegne tra il vecchio ed il nuovo mastro di festa che si occuperà della festa dell’anno successivo.

 


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